Marinaio e Capitano onorario delle guardie pontificie.
Nacque nel 1530 da famiglia sanremasca e la sua figura storica è legata soprattutto all'episodio dell’innalzamento dell’obelisco in piazza San Pietro a Roma.
L'Obelisco proveniente dall'Egitto era stato trasportato a Roma dall'Imperatore Caligola e lì vi giaceva abbandonato coperto dal fango finchè Papa Sisto V non volle riportarlo alla luce incaricando Giacomo della Porta di gestire le operazioni di recupero e successivamente l'architetto Fontana per il posizionamento.
Furono necessari imponenti lavori preparatori, mentre un bando del papa affìsso agli angoli delle strade, ordinava al popolo il più rigoroso silenzio durante il lavoro di sollevazione, pena la decapitazione.
Il 10 settembre 1586, circa novecento uomini, e una grandissima folla arginata a stento dalle guardie vaticane erano presenti in Piazza per l'innalzamento del monolita che avvenne grazie alla forza di 44 cavalli che muovevano più argani. Quando l'obelisco fu quasi verticale, le corde erano ormai sfilacciate per l'enorme sforzo di trazione e le fibre incepparono gli argani.
Nel silenzio più totale della folla, dove tutti ormai temevano il peggio, un grido irruppe: «Aiga a-e corde!» (acqua alle corde!) interpretato e messo poi in atto da Fontana che fece gettare l'acqua per abbeverare i cavalli sulle funi aumentandone la resistenza e consentendo di posizionare l'obelisco in pochi attimi.
I presenti, in preda alla gioia, osannarono Fontana portandolo in trionfo al cospetto del Papa mentre le guardie arrestarono colui a cui era stato attribuito l'urlo: Giacomo Bresca.
Egli temette per la sua vita conoscendo la particolare severità di Sisto V, tuttavia il pontefice, lo benedisse e gli diede un fraterno abbraccio.
Il papa lo elevò anche al grado di capitano onorario delle guardie pontificie, e dandogli nello stesso tempo il diritto del vessillo papale sul naviglio comandato. Tuttavia, l'onoreficenza per cui ancora oggi viene ricordato venne richiesta dello stesso Bresca, e consiteva nell’altissimo privilegio della fornitura perpetua al Vaticano delle foglie di palma intrecciate della Riviera ligure (i
palmureli) in occasione della festa della domenica precedente la Pasqua, privilegio ancor'oggi riconosciuto. A Bresca è intitolata l'omonima piazza che costituisce il centro della movida Sanremese.Fonte: Vite di Sanremesi Illustri di A. Gandolfo
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