giovedì 31 ottobre 2019

#6 il nome

Al tempo dei Romani il luogo dove oggi sorge la città era appannaggio di una famiglia ligure romanizzata. L'altro nome dei sanremesi, "Matuziani" deriverebbe dal nome della famiglia: i Mattucius da cui il nome Villa Matutiana. Una leggenda vuole che una divinità romana (forse di origini asiatiche), la Mater Matuta, dea dell’Aurora, rovesciò la sua cornucopia sulle coste della riviera e diede così vita alla città, considerata oggi la perla della Riviera di Fiori.

Il nome attuale deriva invece da San Romolo che fu vescovo di Genova e patrono di Sanremo. Gli storici affermano che in un periodo compreso tra il settecento e l'ottocento egli si rifugiò in una grotta ai piedi del Monte Bignone, monte che sovrasta le alture della città. Poi, nel corso del XIV secolo cominciò la trasformazione da San Romolo a San Remo ed infine si passò in epoche più recenti all'attuale nome ufficiale: Sanremo.

Fonte: https://www.rivieraligure.it/IT/sanremo.k3c10.htm

domenica 27 ottobre 2019

#5 Il mito "Aiga ae corde!" Benedetto Bresca

BENEDETTO BRESCA
Marinaio e Capitano onorario delle guardie pontificie.

Nacque nel 1530 da famiglia sanremasca e la sua figura storica è legata soprattutto all'episodio dell’innalzamento dell’obelisco in piazza San Pietro a Roma.
L'Obelisco proveniente dall'Egitto era stato trasportato a Roma dall'Imperatore Caligola e lì vi giaceva abbandonato coperto dal fango finchè Papa Sisto V non volle riportarlo alla luce incaricando Giacomo della Porta di gestire le operazioni di recupero e successivamente l'architetto Fontana per il posizionamento.
Furono necessari imponenti lavori preparatori, mentre un bando del papa affìsso agli angoli delle strade, ordinava al popolo il più rigoroso silenzio durante il lavoro di sollevazione, pena la decapitazione.
Il 10 settembre 1586, circa novecento uomini, e una grandissima folla arginata a stento dalle guardie vaticane erano presenti in Piazza per l'innalzamento del monolita che avvenne grazie alla forza di 44 cavalli che muovevano più argani. Quando l'obelisco fu quasi verticale, le corde erano ormai sfilacciate per l'enorme sforzo di trazione e le fibre incepparono gli argani. 
Nel silenzio più totale della folla, dove tutti ormai temevano il peggio, un grido irruppe: «Aiga a-e corde!» (acqua alle corde!) interpretato e messo poi in atto da Fontana che fece gettare l'acqua per abbeverare i cavalli sulle funi aumentandone la resistenza e consentendo di posizionare l'obelisco in pochi attimi.
I presenti, in preda alla gioia, osannarono Fontana portandolo in trionfo al cospetto del Papa mentre le guardie arrestarono colui a cui era stato attribuito l'urlo: Giacomo Bresca.
Egli temette per la sua vita conoscendo la particolare severità di Sisto V, tuttavia il pontefice, lo benedisse e gli diede un fraterno abbraccio.
Il papa lo elevò anche al grado di capitano onorario delle guardie pontificie, e dandogli nello stesso tempo il diritto del vessillo papale sul naviglio comandato. Tuttavia, l'onoreficenza per cui ancora oggi viene ricordato venne richiesta dello stesso Bresca, e consiteva nell’altissimo privilegio della fornitura perpetua al Vaticano delle foglie di palma intrecciate della Riviera ligure (i
palmureli) in occasione della festa della domenica precedente la Pasqua, privilegio ancor'oggi riconosciuto. A Bresca è intitolata l'omonima piazza che costituisce il centro della movida Sanremese.


Fonte: Vite di Sanremesi Illustri di A. Gandolfo

#4 Citazioni



Luca Ammirati, Se i pesci guardassero le stelle, 
Milano: DeA Planeta Libri s.r.l. , 2019, Pagina 109 





Luca Ammirati, Se i pesci guardassero le stelle,
Milano: DeA Planeta Libri s.r.l. , 2019, Pagina 129 

#3 Un Libro

Il sentiero dei nidi di ragno

Italo Calvino, nato a Cuba negli anni venti, trascorre la sua giovinezza a Sanremo dove il padre lavora come agronomo. Qui si unisce poi alla Resistenza con la Brigata Garibaldi fondata da Felice Cascione; questa esperienza getta le basi per quella che sarà una delle sue opere più conosciute: "Il sentiero dei nidi di ragno" che narra delle vicende di un giovane della Resistenza. Il romanzo è ambientato nel centro storico della città, la Pigna, e da una accurata descrizione di quelli che sono i paesaggi e i luoghi dove si combatteva per la liberazione.







Se i pesci guardassero le stelle

Muovendoci nel panorama degli autori contemporanei, un libro che tengo a citare è "Se i pesci guardassero le stelle", un romanzo figlio dello scrittore locale Luca Ammirati e che riporta alcune descrizioni della città e del Porto Vecchio nella sua più attuale configurazione.

#2 Le cose


Il Bozzello
Bozzello HARKEN 40 Carbon
Pensando al porto della mia Città mi viene in mente subito un oggetto; l'ho riposto in un cassetto da quando l'ho smontato dalla mia prima barca quand'è venuto il momento di cederla e lì è rimasto conservato per anni. Si tratta di un bozzello: una piccola carrucola che viene usato a bordo delle barche per far scorrere le varie cime (dette anche manovre) riducendo fortemente l'attrito e che, nel mio caso, era posto sul boma e asserviva la regolazione della randa: la vela principale.










La Redancia
Redance, una nuova e una deformata.
Passeggiando sulla banchina  dei pescatori mi sono imbattuto in un oggetto fondamentale all'interno della cultura marinaresca: la redancia. Si tratta di un anello metallico dotato di una scanalatura esterna che viene inserito all'interno dei terminali delle cime per evitare l'usura delle stesse. La cima viene lavorata in modo da ottenere un'asola nel punto terminale tramite un'operazione chiamata impiombatura consistente nell'inserire la coda della fune all'interno di se stessa come mostrato in figura nel caso di fibre tessili: l'attrito tra le fibre che si stringono blocca lo scorrimento e impedisce all'anello formato di aprirsi. Nel caso in cui il cavo sia metallico, non è possibile reinserire le fibre all'interno  dell'anima e quindi l'asola viene bloccata deformando una guaina in metallo che avvolge i due spezzoni di cima chiamato TALURIT dal nome dell'azienda che li ha brevettati.
Impiombatura australiana su
singola treccia, Mare store Torino.
Tornando alla redancia, questa viene inserita all'interno dell'asola che si forma prima di chiudere l'impiobatura regolando le dimensioni di questa in modo che rimanga ben aderente all'anello metallico. Una volta terminato il montaggio, la redancia oltre a ridurre l'attrito protegge le fibre del flessibile dall'usura per scorrimento.

lunedì 14 ottobre 2019

#1 Sanremo, Il Porto Vecchio

Il Porto Vecchio, così detto per distinguerlo dall'attiguo Porto Sole di più recente costruzione, ben rappresenta la vocazione per il mare di questa città. A partire dal Medioevo, ha costituito la principale risorsa economica di Sanremo, ospitando le navi da carico per la distribuzione dei prodotti locali -principalmente agrumi- fino all'Ottocento quando le navi a vapore e i treni surclassarono il trasporto a vela.
Oggi, esso ospita più di 500 posti barca distribuiti tra la diga foranea, lo Yacht Club e il Club Canottieri ed è sede di prestigiosi eventi velici internazionali; vicino al forte di Santa Tecla, ogni mattina i pescatori allestiscono un ricco mercato del pesce dove si possono acquistare anche i pregiati Gamberoni Rossi locali.
A riprova dell'antica tradizione velica dei Sanremesi un detto provenzale recitava:"Li gens de San Remu navigou san remu", la gente di San Remo naviga anche senza remi.

Coordinate Geografiche: 43.815° N, 7.778° E

Fonte: https://www.info-sanremo.com/porto-vecchio.html

#33 la sintesi finale

L'idea alla base di questo blog è quella di individuare i legami tra il   luogo   dove sono nato e cresciuto, Sanremo e in particolare...